Si muoveva come il fenicottero: la sua figura slanciata, le gambe con le
calze velatissime, le scarpe a tacchi a spillo che la costringevano a camminare
come una funambula, lento e meticoloso, il suo lungo collo dritto, però lo
sguardo fisso sul telefonino. Stonava con l’immagine dell’uccello a causa del
suo vestito che non era rosa e piumato, ma fatto di un tessuto stampato con
grandi fiori in colori contrastanti. Gli altri pendolari che camminvavano accanto a
lei sembravano perfino dei nani che tutti insieme balzavano su e giù sulla
strada per l’ufficio.
(stamattina sulla strada per l'ufficio)
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